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Era una calda estate del 1917. Nonna Teresa pensò di aprire al pubblico una modesta osteria di campagna in pieno conflitto bellico. Sapeva intrattenere gli ospiti con rigogliosi boccali di vino e piatti cucinati con le sue mani.
Negli anni cinquanta papà Gino, al ritorno dalla Svezia, stanco di una misera vita da emigrato, convinse nonna Teresa a cedergli l'attività, trasformandola in una delle trattorie più famose del bassanese. Coadiuvato da mamma Gemma, in pochi anni e con tanti sacrifici, riuscì a conquistare la simpatia dei clienti locali, e non solo. Non era un caso se qualcuno mangiava in cucina con lui, tanto da farlo sentire un "privilegiato".
La svolta ci fu nel 1970, quando mio padre assieme ad un pugno di colleghi diede vita alle serate enogastronomiche, allora vere novità nel nostro territorio. «Incontri a tavola con gli asparagi di Bassano», e ancora «Settimana gastronomica in onore della ceramica e gli asparagi di Bassano».
Lo stimolo che gli diede quella carica di creatività lo rese noto oltre i confini regionali.
Anche l'inizio di "re della griglia" fu singolare. Lui raccontava che, non essendo esperto nel taglio delle costate, queste gli riuscivano sempre spesse. Piano piano i tagli si allargarono e l'esperienza crebbe, diventando Gino un vero professionista della cottura alla griglia, specie della bistecca alla fiorentina.